8 Marzo, c’è poco da festeggiare?
Una festa commerciale, che significato ha celebrare le donne solo un giorno all’anno?! Tante dicono che dovrebbero festeggiarle tutti giorni, considerando tutte le fatiche che facciamo per tirare avanti e interpretare tutti i ruoli che ci vengono imposti: donne, madri, figlie, donne in carriere, casalinghe, cittadine di pieno diritto, esseri spirituali, le figlie della Terra...
In realtà, oltre le mimose e i cioccolatini che ci regalano gli uomini un giorno all’anno, ultimamente non vediamo tanti cambiamenti positivi nella vita delle donne. Le ragazze sembrono più libere e con più opportunità di realizzarsi, ma sono anche sempre più confuse e anoressiche. Basta guardare le trentenni, laureate o no, che sono ancora alla ricerca di quello che faranno da “grandi”, oppure intrappolate in schemi che le richiedono di fare le donne in carriere, ma anche le casalinghe e moglie perfette. Insomma bisogna essere delle Superwomen! Intanto gli uomini stanno a guardare, confusi anche loro... Non sanno più cosa significa essere uomo nel XXI sec. (fare i maschi sensibili?), ma difendendo i loro secolari privilegi. Bisogna che si affermi l’uguaglianza nella differenza.
Alla fine, questi nuovi ruoli delle donne sono stati conquistati a fatica, negli ultimi 50 anni. E’ un fenomeno nuovo per la storia della nostra civiltà, dopo milleni di supremazia maschile (Yang). Adesso siamo all’alba di un nuovo capitulo della storia, che può essere scritta a quattro mani, da uomini e donne insieme (Nuova Era dell'Equilibrio Yin-Yang). Basterebbe riscoprirsi come veri esseri umani, ritrovando la nostra vera umanità e rinterpretando nell'era moderna, i nostri ruoli complementari, uomo e donna come custodi di questo pianeta, vecchio millioni di anni...
Amici, la strada è ancora lunga e tutta in salita, ma nella vita ci vuole sempre tenere presente nei cuori la luce della speranza.