Friday, June 15, 2007


Dreaming of Unicorns...

Unicorns - are they mythical creatures or are they beings from other dimensions?
I've been fascinated by unicorns for a long time... They are amazing, powerful and pure beings, symbols of beauty, purity, and innocence...
I've had visions of unicorns during meditation and lucid dreaming, and they have given me powerful messages for my life's path.
From Wikipedia: The Unicorn (from Latin unus 'one' and cornu 'horn') is a legendary creature. Though the modern popular image of the unicorn is sometimes that of a horse differing only in the horn on its forehead, the traditional unicorn has a billy-goat beard, a lion's tail, and cloven hooves, which distinguish him from a horse.[1] Marianna Mayer has observed (The Unicorn and the Lake), "The unicorn is the only fabulous beast that does not seem to have been conceived out of human fears. In even the earliest references he is fierce yet good, selfless yet solitary, but always mysteriously beautiful. He could be captured only by unfair means, and his single horn was said to neutralize poison."

Last year the Unicorn was actively being one of my "spiritual power animals", as it became my spiritual guardian and an inspiration.
I've received a message about what was happening in my life on a spiritual level when during meditation I saw a sad unicorn, white but covered with mud in places, lying on a forest at night... He had so much sorrow inside, but still so much love to give and willingness to help others... He had been hurt, but not defeated... This gave me a new strength to try again.. So the Unicorn guided my first trip to Egypt....
An apparent coincidencd: as we arrived at our hotel, there was a painting of a unicorn, an old print, that had been torn in places... It was a clear message...
Then later I dreamed, this time of a stronger unicorn, more vibrant and alive... I started doing Unicorn card readings and it helped me a lot.
Later in Sardegna, last June, we were visiting an ancient site and all of a sudden, out of the trees, came along tis beautiful wild white horse... I greeted him in spirit and thanked the Universe for this wonderful gift and another confirmation of my life's path...

"The unicorns were the most recognizable magic the fairies possessed, and they sent them to those worlds where belief in the magic was in danger of failing altogether. After all there has to be some belief in magic - however small - for any world to survive".
(Terry Brooks, The Black Unicorn)

This is my tribute to those wonderful guides of light, my friends and helpers, the Unicorns...

Monday, May 21, 2007

Parlando di Pietra Filosofale...

Sempre parlando di Pietra Filosofale... ho trovato questo testo bellissimo!

Da Esopedia, l'enciclopedia del Sapere Esoterico

Non troverai la pietra filosofale finché non sarai perfetto. Grillot de Givry
Come vi è olio nel seme di sesamo e una scintilla nella pietra focaia così il tuo Amato è nel tuo corpo. Sveglialo se puoi. Come la pupilla è nell’occhio così il creatore è nel corpo. Lo stolto non conosce questo segreto e corre fuori cercandolo invano. Ciò che cerchi è nei quattro angoli della terra. È Dentro, tu non lo vedi, perché vive dietro i veli dell’illusione. Kabir Sahib
Dal XII secolo in poi, gli alchimisti parlarono di un agens necessario alla trasmutazione. Questo agens aveva molti nomi, ma il più conosciuto è “Pietra Filosofale”. Altri nomi sono: polvere filosofale, grande elisir, quintessenza. La pietra filosofale poteva trasmutare i metalli in oro. Nella Grande Opera, la pietra filosofale è l’uomo stesso, essendo egli all’inizio della Grande Opera e alla fine. In generale, la pietra è lo spirito universale, presente in tutto ciò che è stato creato, e quindi anche nello stesso alchimista.

Le descrizioni sono molte e non sempre simili. Paracelso la descriveva come fissa e rosso scuro; Berigard da Pisa diceva che il suo colore era quello dei papaveri; Raimondo Lullo diceva che il suo colore assomigliava a quello del rubino; Helvetius sosteneva che fosse di un giallo brillante. Molti alchimisti diedero le loro descrizioni, spesso contraddicendosi l’un l’altro. Khalid lo riassunse così: “La pietra unifica in sé tutti i colori. È bianca, rossa, gialla, blu cielo e verde”. La trasmutazione è un processo altamente personale, e quindi ogni alchimista ne ha un’opinione diversa. Alcuni di loro parlavano di una sostanza fisica.
La pietra filosofale è il simbolo dell’uomo perfetto, il risultato finale del lavoro filosofico. Anche se viene spesso associata ad argento vivo e zolfo, la pietra filosofale è difficile da spiegare a parole. Semplicemente, non abbiamo il linguaggio per farlo.
“Non si è mai capito cosa intendessero i filosofi antichi per pietra filosofale. Non si può rispondere a questa domanda prima di aver capito che gli alchimisti ponevano la loro attenzione su qualcosa di inconscio. Solo la psicologia dell’inconscio può spiegare il segreto. La teoria dell’inconscio ci insegna che fino a quando questa proiezione è diretta su quel qualcosa, rimarrà inaccessibile. Quindi il lavoro degli antichi alchimisti rivela molto poco del segreto dell’alchimia” (Carl Gustav Jung).
Bisognerebbe anche considerare il fatto che gli alchimisti spesso usavano un linguaggio simbolico. I simboli sono un mezzo per trasmettere informazioni, ma questo mezzo richiede un approccio totalmente diverso di comprensione, qualcosa che nella società moderna troviamo difficile.
“Quasi tutti coloro che hanno sentito parlare della pietra filosofale e del suo potere, chiedono dove si possa trovare. Il filosofo dà sempre una duplice risposta. Prima dice che Adamo ha preso la pietra filosofale dal Paradiso e che è ora presente dentro di te, dentro di me e dentro tutti, e che gli uccelli di terre lontane la hanno portata con loro. Poi il filosofo risponde che si può trovare nella terra, nelle montagne, nell’aria e nel fiume. Allora in che modo bisogna cercare? Per me, in entrambi i modi, ma ogni modo ha il suo modo”. (Michael Maier, 1617).
“La pietra filosofale è innanzitutto la creazione dell’uomo da parte di se stesso, vale a dire l’intera conquista del proprio potenziale e del proprio futuro; è in particolare la completa liberazione della propria volontà, che darà il dominio assoluto sull’Azoth e sul regno del magnetismo, vale a dire il potere assoluto sulla forza magnetica universale”. (Eliphas Levi, 19° secolo).
La pietra filosofale è presente anche nelle leggende del Graal. In quel caso si tratta del calice colmo di azioni cavalleresche e buone, che ridonerà fertilità al regno del Re. Il Re in queste leggende è il nostro Sé superiore, il nostro Sé divino, lo Spirito, l’Uomo Celeste o Adamo Kadmon, che è stato relegato giù nel mondo terreno. Trovare questa pietra, o il divino interiore, e lavorare su se stessi per portarlo alla superficie, donerà successo al Palazzo del Re. Wolfram von Eschenbach diceva che il Graal era una pietra preziosa, portatrice di ricchi frutti di Saggezza e Purezza.
La pietra filosofale è spesso messa in relazione alla forza vitale. In alcune incisioni alchemiche, l’acqua scorre da una pietra. La pietra è la pietra filosofale, fonte dell’elisir della vita: “ciò che è come il fuoco ma scorre come l’acqua”. Tutti lo abbiamo dentro di noi.
Una volta Meister Eckhart incontrò un bel giovane.
Gli chiese da dove venisse.
“Da Dio”, gli rispose.
“Dove lo hai lasciato?”.
“In cuori virtuosi”.
“Dove vuoi andare?”.
“Da Dio”.
“Dove lo trovi?”.
“Dove ho lasciato tutte le creazioni”.
“Cosa sei?”.
“Un Re”.
“Dov’è il tuo regno?”.
“Nel mio cuore”.
“Sappi che nessuno condivide questo con te”.
“Lo so”.
Allora Meister Echkart lo portò nella sua cella:
“Prendi qualsiasi abito tu voglia”.
“Così non sarei più un Re”.
E scomparve.
Era Dio stesso.
E gli aveva fatto uno scherzo.